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Page:Duello, libro de re (Paride de Pozzo) 1521.pdf/160

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traditore che con le arme in mano non possa iustificare il suo honore. Et se lo iniuriante dicesse io provaro per legitimi testimonii tu essere traditore, se debbe examinare la causa, quale verificata non se debbe venire alla battaglia; & si non iustificara pre prove baldanzosamente po dire tu me chiamasti traditore, & non hai provato te voglio con la spata monstrare il contrario. Ma se vinto da ira chiamato dalo adversario traditore respondesse tu menti per la gola, quante volte tu ardirai chiamarme traditore; per queste parole e propulsata la iniuria, & non e loco del combattere; & con questa misser Andrea de Sergnia alo Libro deli pheudi fa differentia de dire tu sei traditore, & non dire tu fusti traditore; perche potria dal suo principe essere stato restituito alo honore, & toltogli il mancamento del passato tradimento, & potria lo iniuriato dire io fui restituto ala fama, & fu mi perdonato la defalta; & tal iniuriante dapo la remissione e tenuto a iniuriare per la lege imperiale che vole po la remissione non essere piu traditore; & po donare il guagio dela battaglia quando dicto li fusse; che se un traditore essendo dal principe restituto al pristino honore debbe essere admesso, & non reprozato, & se luno l'altro offendesse senza disfida saria traditore & sariali negata la presentia del principe, & de ogni compagnia de bon cavaliero; & se possedesse pheudo, il signore per tale diffalta como mancatore del honore, iustamente lo potria privare secondo che scrive Andrea de Sergnia sopradicto.

Se un po venire con altra querela a battaglia. Capitulo XX.