so anco movere l'animo; & chi sta fermo non riceve discommodità ne mutatione di corpo, ne di animo: onde pare che, quando anco l'uno & l'altro potessero essere in vantaggio, sarebbe sempre minore il vantaggio di chi và a ritrovare il nimico; & che quando amen due potessero essere in disavantaggio, sarebbe sempre minore il disavantaggio di colvi che aspetta l'aversario, & tanto piu se chi aspetta saprà mantenersi in guardia.
CON. Se questo è vero parlandosi dell'andare a ritrovare il nimico, che direte poi del ferire? è meglio aspettare che il nimico ferisca, o essere egli il primo a colpire?
ROD. E meglio aspettare, che il nimico ferisca.
CON. Anzi a me pare il contrario: perche quando io sarò il primo a ferire bisognerà che il nimico si difenda, & mentre che egli attenderà alla difesa, non potrà attendere all'offendere me.
ROD. Valerebbe questa ragion vostra, se mentre si difende non si potesse anco offendere: ma ciò è falso ritrovandosi molte difese, che insieme possono essere offese, tra lequali possiam riporre il nostro schermo, ch'è un parar solo, un ferir solo, & un tempo solo.
CON. Perche dunque dite, che sia meglio aspettare, che il nimico sia il primo a ferire?
ROD. Perche, chi prima ferisce, prima si scopre, & scoprendosi, non può nel medesimo tempo coprirsi: onde voi quando l'aversario vostro si scopre, potete prendere opportunità di ferirlo, & se foste accorto, potreste anco, passando per traverso un passo colpire nel medesimo tempo del nimico. Oltra che se ben voi vi scopriste anco, meglio è scoprirsi in guardia che ferendo; perche in guardia siete piu commodo a ricoprirvi, & quando colpite siete tutto intento a ferire. Et poi, se considerate bene, mentre l'aversario ferisce, è forza ch'egli alzi alquanto in alto, o al-
Qual sia meglio ò essere il primo à ferire, ò aspettare che il nimico ferisca.