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Page:Lo Schermo (Angelo Viggiani) 1575.pdf/35

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PRIMA ferro , che dalla prefenza fua fola, non che poi da' fuoi ragionamenti,prende ciafcuno da lui qualità, & diuiene partecipe delle fue rare uirtù, & fcientie. BOC.Con fentirei Sig. mio, che uoi feguitafte più lungamente il ragionare,dalquale io non poffo fe no fempre imparare tiri, non dirò cortigiani, ma artificiofi, & nati da mol to giuditio,fe non foffe ch'io lo ueggio tutto riuolgere in lode mia , la quale fe ben io non deurei fchiuare , fendo uero honore l'effere lodato da perfona degna di tante lodi , di quante è degno il mio Illuftrifs . Signor Rodomonte ; nondimeno non uorrei tacendo moftrare di credermi, per quel meriteuole, quale per corteſia mi defcriuete : però dicoui che anzi Bologna , & io particolarmente , debbiamo ringratiare quefto cortefe defiderio, per lo quale ui fiete contentato uenire à farci degno della preſenza uoftra , & debbiamo infieme ringratiare quefta quiete uniuerfale , la quale fe non foffe auenuta , non haurefsimo anchor noi hauuta occafione di goderui , come quel lo che nelle guerre ficte adoperato troppo , fendo di troppo ualore. RODO. Non ueggo io cagione alcuna, per la quale debbiate uoi ringratiare l'occafione della uenuta mia : ma ne ueggo ben io, & ne fento in me ſteffo, mafsimamente perche imparando qual che bel tratto da uoi altri Sig. Dottori , cerco di accommodarlo alla profeſsion mia , parendomi che in un Caualliero la fcientia imparata da uoi ,fia quafi l'oro giunto à una pretiofa gemma. BOCCA. Vnadi Come gio molte cagioni è quefta, per che fendo un Dottore, tol ui à unlet to per fe fteffo , & folamente co'l fuo fapere, quafi un terato il Saperdel infenfato nel ragionare delle coſe del mondo , tra le le cofedel quali fono piu communi, & folite quelle della guerra, laguerra. & de' trattati de' principi ; puo egli benifsimo co' ragio-